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Questa categoria raccoglie corsi di formazione sindacale rivolti a dirigenti sindacali, RSU, RLS, delegati e iscritti alla FLC CGIL 

Innovare (e, quindi, cambiare) è diventato l’imperativo dei nostri giorni. Il grande “appeal” suscitato dall’innovazione poggia sulla convinzione che il cambiamento sia sempre positivo per definizione. In politica se ne fa uso diffuso.

L’innovazione non è un bene o un valore in sé. Va giudicata dagli esiti che non sempre sono positivi specie se ci sono delle carenze nella fase di progettazione che, magari sull’onda dell’entusiasmo dettato dalla fiducia estrema nelle “magnifiche sorti e progressive”, hanno portato ad una sottovalutazione dei problemi e degli effetti.

L’innovazione didattica sembra essere diventata una necessità ineludibile dei processi formativi. Viene citata in tutti i manifesti politici dei vari partiti al capitolo “scuola”, e viene invocata a gran voce anche dagli studenti.

E ci sono delle gradazione del mutamento: si può correggere qualcosa; oppure si può stravolgere tutto sino a giungere allo sostituzione di qualcosa con qualcos’altro. Si possono “fare cose” totalmente nuove; o si possono “fare cose vecchie” in modo nuovo.

Quando si parla di “innovazione didattica” in realtà si fa riferimento a tante cose e un po’ a tutti gli “ingredienti” di un processo formativo. Gli ingredienti: Cosa, Come, Con cosa, con chi e come verificarne gli esiti.

Hanno partecipato: Prof. Giovanni Pascuzzi, ordinario di Diritto privato comparato presso l’Università di Trento, Doriano Bizzarri, presidente del CTS Proteo Fare Sapere.


Giunti alla fine di questo anno scolastico assolutamente inedito è utile riflettere su come insegnanti, ragazzi e bimbi, famiglie, hanno affrontato la chiusura improvvisa delle scuole e il trasferimento in remoto di ogni interlocuzione. L’Istat ce lo ha nuovamente ricordato, in Italia si legge poco, e poco si investe in lettura. E il rapporto dei giovani con i libri e con la lettura è contraddittorio. Da un lato, infatti, ragazzi e adolescenti nella fascia d'età tra gli 11 e i 14 anni fanno registrare percentuali più elevate di consumo culturale rispetto ad altre fasce (pesa sicuramente l'azione della scuola), ma dall'altro non si può ignorare un progressivo allontanamento dei giovani dalla lettura dei libri, che non sono più – a differenza di quanto accaduto per le generazioni precedenti – il principale riferimento per lo studio e le pratiche formative.

Ma il tema della lettura, alla luce anche dell'esperienza vissuta in questi mesi da studenti, insegnanti e genitori, assume un aspetto diverso dalle solite discussioni su quanto si legge, come si legge e quanto si promuova la lettura.

Nell’ultimo quinquennio circa 2.300 librerie hanno chiuso i battenti; gli utenti delle biblioteche sono diminuiti del 30% circa quasi ovunque). 

Una politica per il libro ha bisogno di un orizzonte temporale e di un respiro progettuale diverso. L'obiettivo deve essere quello di creare le condizioni per allargare le basi sociali della lettura, che in Italia sono ancora troppo ristrette. Quindi bisogna lavorare sulla promozione della lettura e sullo sviluppo di una nuova offerta editoriale, adeguandola agli stili di vita e di consumo culturale che si affermeranno nel mondo che uscirà dalla pandemia da coronavirus. Serve un sostegno all’innovazione della filiera del libro per farle fare un salto di qualità: investimenti in tecnologie, sperimentazione di nuovi prodotti editoriali, formazione degli operatori a nuove funzioni, e altro ancora, in modo che il mondo del libro possa essere pronto a giocare la partita che ci aspetta. Per la rinascita.

Il corso, in tema di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, si snoda dal percorso legislativo alla gestione e implementazione dei Protocolli condivisi di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

Prevede un'articolazione basata su unanalisi a più livelli dei Protocolli e della legislazione emergenziale intervenuta, in modo tale da evidenziare punti di vista differenti ma complementari con la lettura Sindacale, la riflessione del Medico del Lavoro, la riflessione del Tecnico della Prevenzione, la riflessione di ambito Psico-sociale (per la gestione della dinamica lavoro-casa: paure, rischi, protezioni, ecc.).

Il corso, che si struttura attraverso 4 relazioni iniziali di circa 20 minuti ciascuna, fornisce inoltre elementi pratici a livello normativo e contrattuale che intrecciano i saperi delle figure coinvolte per costruire una pratica collettiva di tutela e negoziazione.

Un seminario destinato al nostro gruppo dirigente, impegnato in questo periodo nella consulenza on line e nell'ordinaria gestione dei dati degli iscritti, la presenza del DPO della CGIL, avv. Monducci. Un'occasione per chiarire norme, obblighi, opportunità nella gestione dei dati personali.

Ma che interessa anche delegati e RSU, lavoratori dei settori della conoscenza, che hanno dovuto reinventarsi una modalità di lavoro a distanza con un uso della rete e di piattaforme per videoconferenze, spesso incontrando difficoltà e nella mancanza di indicazioni definite. La presenza del prof. Pascuzzi, professore di diritto ed esperto di sicurezza informatica, sarà utile per chiarire dubbi e difficoltà.


Unappuntamento importante perché abbiamo avuto in videoconferenza la prof.ssa Nadia Urbinati, Titolare della cattedra di scienze politiche alla Columbia University di New York, e il prof. Mario Morcellini, Ordinario in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi dellUniversità La Sapienza, Roma. Due personalità di rilievo internazionale nei rispettivi campi.

E’ intervenuto anche il Segretario generale FLC Francesco Sinopoli.

Linedita situazione di restrizione delle relazioni personali che stiamo affrontando ci ha indirizzati verso forme di comunicazione alternative, sviluppando luso della rete, spesso senza unadeguata conoscenza degli strumenti e delle conoscenze per il loro uso efficace.

Ma ci si deve interrogare, ancor più in questo contesto straordinario, sul senso della rappresentanza, del suo esercizio, del valore della fiducia e della responsabilità, della democrazia di mandato.

Quindi, un seminario dal valore fortemente politico, un esercizio formativo che abbiamo forse abbandonato e da riscoprire.

Il presente corso on-line intende rendere disponibili registrazioni e materiali utilizzati durante il seminario sullo Smart Working organizzato dalla FLC CGIL Nazionale il 4 giugno 2020.
Il materiale qui riportato è da considerarsi integrativo del corso Salute e sicurezza nell'epoca del Coronavirus, liberamente accessibile su questa stessa piattaforma a partire dal link:  https://fad.cgil.it/course/view.php?id=19 

Il presente corso è rivolto ai consulenti della FLC CGIL impegnati nelle operazioni di ricostruzione di carriera.
Il corso è attualmente in fase di aggiornamento (16 febbraio 2020)

Formazione sindacale di delegati e dirigenti sindacali territoriali: approfondiamo il senso della rappresentanza e la sua presunta crisi; affrontiamo il tema della rappresentanza nei luoghi di lavoro nell'esercizio della contrattazione; ci esercitiamo con simulazioni di trattativa dando alcune nozioni di comunicazione efficace.

Care compagne, cari compagni,
la segreteria della FLC CGIL nazionale ritiene che i settori privati della Conoscenza debbano essere inseriti tra le priorità dell'iniziativa sindacale per le notevoli opportunità di sviluppo che offre all'organizzazione sia in termini di proselitismo, sia in termini di scelte politiche e strategiche in un mercato del lavoro che cambia, sempre meno tutelato e frammentato al pari di un tessuto sociale sempre più disgregato. 

 
Abbiamo bisogno di fare un salto di qualità nella nostra elaborazione politica e strategica superando antichi retaggi e resistenze verso i settori privati che rappresentiamo se vogliamo continuare a rappresentarli sempre di più e meglio.
 
Dobbiamo avere l'ambizione di essere una categoria che vada oltre il pubblico impiego per essere quella categoria "confederale" che era nell'idea fondante della FLC CGIL.

Per questo riteniamo debbano essere investite risorse importanti per avviare un dibattito nei nostri Organismi, come più volte annunciato, da ultimo nell'assemblea generale del 10 settembre 2019, e dotare le nostre strutture di quegli strumenti necessari ad affrontare sfide importanti a tutela di lavoratori spesso davvero deboli nel mercato del lavoro a cui la nostra Carta universale dei diritti si rivolge.
 
Il corso di formazione che vi presentiamo non è riservato solo ai compagni che di quei settori si occupano direttamente, ma deve essere un momento di formazione che coinvolge l'intero gruppo dirigente a partire dai segretari generali, in un progetto che deve accrescere la consapevolezza delle problematiche generali dei settori privati e dei lavoratori che in essa si impegnano e che rappresentiamo. 
 
Il programma è stato condiviso con la CGIL nazionale e si avvarrà sia di esperti di diritto del lavoro sia di competenze interne.

Buon Lavoro

Leonardo Croatto, Alessandro Rapezzi e Giusto Scozzaro